sabato 22 aprile 2017

Posso dirlo

Sì, penso di poterlo dire.
Sono triste.
Sono molto triste.
Molto desolata e triste.
Sento tanto vuoto intorno a me e vedo definirsi tante cose incompiute
che ancora andavano dette, fatte, precisate
completate, chiarite, definite
Avevo bisogno di tempo
di altro tempo
Di molto tempo
Non ne ho
Nulla
Finito
Non c'è più tempo
...
Il castello di sabbia si è ormai tutto sgretolato, sbriciolato
è sparito
Quel castello
che era la mia casa
la mia vita
la mia famiglia
la mia infanzia
la mia storia
i miei ricordi
Penso a quante cose non dette
dette male
non comunicate
non chiarite
...
Non c'è più tempo

[E ho un'ansia, dentro, paura, angoscia, rimpianto, disperazione, solitudine, nostalgia, sgomento, tristezza
rimpianto e ancora rimpianto...]


venerdì 21 aprile 2017

L'anitra

L'anitrella che va
di qua e di là
nello stagno calmo di ninfee
giocando a nascondino tra le canne,
l'anitrella non sa
cosa ci sta
al di là
al di qua
...
L'anitra che va
nello specchio d'argento
saltando con le tinche e le alborelle
nella luce del sole del mattino
nei raggi rosellati del tramonto
gioca coi sogni
con le pulci d'acqua
...
(Via dal lago è diverso:
la mazza, il contadino
il cane, la catena
il gatto, il topo
il vitello al macello presto andrà
il maiale, il capretto... l'agnello
dove sta?)
...
L'anitrella che va
di qua e di là
nello stagno
non sa



mercoledì 12 aprile 2017

Priva ...Mera

Visto... inteso? Così mi avvicino a questa primavera che è già qui, ormai, da un pezzetto.
Una stagione informe, che scimmiotta malamente certe primavere azzurrate del passato, intrise dell'incenso delle fresie, del sandalo delle mimose.
Mi avvicino a passetti stupiditi, come se al posto dei miei avessi dei piedi di loto e ticchettassi incerta sui sandali orientali.
Incerta, stupidita, amputata; somiglio a quelle cetonie con una zampetta in meno che cercavano barcollando di far egualmente il proprio mestiere.
...
L'inverno è passato uguale uguale al tarocco n.13: e con il suo falcione ha tagliato via, zzzzzzzzzzzzzzz quel che restava della mia famiglia d'origine.
...Così adesso io, snap, dovrei tirar dritto e abituarmi. Su che la vita continua!
Non la mia, non quella di chi so io.
E mi sento da un polso legata alla ruota del tempo che corre implacabile avanti (minuti, ore, giorni, settimane, mesi, stagioni, anni...), dall'altro legata al braccialetto di cartoncino con su scritto un certo numero, e che ora è giù, giù, giù...