venerdì 14 novembre 2014

la porta





Periodicamente nella mia vita sento la necessità di andare via, andar via in modo eclatante, sparire lasciando crollare il castello che sorreggevo con la punta delle mie dita, con clangore, cocci, disappunto di tutti gli abitanti del castello fatato.
E' un'urgenza che non riesco a evitare, è una sete di libertà che s'impadronisce dei miei pensieri: mi sento di colpo in trappola e non riesco a pensare ad altro che a cercare la via di fuga.
Quando accade, mi distacco da tutto quel che fino ad allora era la  mia vita, il mio quotidiano, il mio altro.
Mi riprendo la mia identità, ritaglio la mia figurina da quella pagina e la appoggio su un'altra, nuova.
So che non sarò necessariamente felice, anzi di sicuro non lo sarò. So che sarà difficile iniziare da capo: ma, come il gabbiano, so solo che devo dispiegare le ali, e andare.