venerdì 5 dicembre 2014

poesia di Luciano De Crescenzo

A MADONNA D' 'E MANDARINE

Quanno ncielo n'angiulillo
nun fa chello c' ha da fa',
'o Signore int' a na cella
scura scura 'o fa nzerrà.
Po' se vota a n' ato e dice:
--Fa venì San Pietro ccà!
E San Pietro cumparisce:
--Neh, Signò, che nuvita?
--Dint''a cella scura scura
n' angiulillo sta nzerrato:
miettammillo a pane e acqua
pecché ha fatto nu peccato!
E San Pietro acala 'a capa
E risponne:--Sissignore!
Dice Dio:--Ma statt' attiento
ch' ha da sta' vintiquatt' ore!
L' angiulillo, da llà dinto,
fa sentì tanta lamiente…
Meh, Signò, dice San Petro,
pe' sta vota…nun fa niente…
Nonzignore! Accussì voglio!
Statte zitto! Dice Dio;
si no ognuno se ne piglia!
'Nparaviso cumann' io!
E San pietro avota 'e spalle:
Da la cella scura scura
L' angiulillo chiagne e sbatte,
dice 'e metterse paura!
Ma 'a Madonna, quanno ognuno
sta durmenno a suonne chine,
annascuso 'e tuttequante
va e lle porta 'e mandarine.

                 Luciano De Crescenzo

venerdì 14 novembre 2014

la porta





Periodicamente nella mia vita sento la necessità di andare via, andar via in modo eclatante, sparire lasciando crollare il castello che sorreggevo con la punta delle mie dita, con clangore, cocci, disappunto di tutti gli abitanti del castello fatato.
E' un'urgenza che non riesco a evitare, è una sete di libertà che s'impadronisce dei miei pensieri: mi sento di colpo in trappola e non riesco a pensare ad altro che a cercare la via di fuga.
Quando accade, mi distacco da tutto quel che fino ad allora era la  mia vita, il mio quotidiano, il mio altro.
Mi riprendo la mia identità, ritaglio la mia figurina da quella pagina e la appoggio su un'altra, nuova.
So che non sarò necessariamente felice, anzi di sicuro non lo sarò. So che sarà difficile iniziare da capo: ma, come il gabbiano, so solo che devo dispiegare le ali, e andare.





domenica 19 ottobre 2014

tra i coppi

Non so perchè amo le mansarde. Non starci, non è importante. Le guardo, osservo gli abbaini, le soluzioni per far entrare la luce, le tegole che zigzagano sulle teste  degli abitanti, gli spazi risicati, le finestrelle anguste... e mi sciolgo di desiderio.
Immagino gli interni con gli spioventi, gli armadi piccini, la tavola appoggiata dove si può.
Immagino un mondo piccolo e tenero, di bambini e cuccioli, di scale fatte velocemente, col triciclo e la busta della spesa.
Immagino la pianta di basilico, stretta fra una palla rossa e il cestino delle mollette.

E la vista sui tetti, l'impressione di spenzolarsi troppo, affacciandosi.
Forse, immagino la giovinezza.

mercoledì 8 ottobre 2014

Per Diana

Non è bello iniziare così, con la luna? Luna, Ecate, Diana...
Lei, insomma, che governa il mondo e di più il mondo delle donne.
Adesso, che è una fase di grandi cambiamenti, per me, indovino come musica di sottofondo un'analogia stregata col ritmo lunare.
La zia Nina, quando una persona diventava di colpo intrattabile, diceva, con la sua consueta arguzia:"Ha fatto il quarto".
Quando c'è la luna piena, un faro al neon, non vi capita forse di sentire una strana irrequietezza?
(E' lei, sempre lei, che ci sussurra critto-messaggi in linguaggio cosmo-paleolitico)

http://www.ustream.tv/channel/17783096

domenica 5 ottobre 2014

sta soffiando il grecale e digrigna i denti

Strana domenica pomeriggio, in cui i pensieri son straccetti buttati di qua e di là dal vento. Dovrei far questo, o anche quello... e poi, la telefonata di ieri, e quel tale contrattempo, quel messaggio inopportuno, quella situazione insopportabile e, adesso, irrisolvibile.
Tutto vortica nella testa come le carte e le foglie secche crocchianti, nei mulinelli ai lati delle strade.
E polvere che si alza, annebbiando la lucidità dei ragionamenti, bruciando gli occhi, di fastidio e di lacrime.
E rimpianti e ricordi e ritagli di sogni, e figure amate che appaiono in controluce per poi subito sparire, come in un lampo al magnesio: ...Zvanì
E il lavoro che si accumula, paragonabile solo alle ecoballe indistruttibili di certi siti.
Ecoballe di lavoro arretrato, ma anche in un mio significato particolare:
ECO, perchè mi ripeto all'infinito "devo farlo, devo farlo..."
BALLE, perchè non completerò mai quest'opera, e lo so.
Soffia il grecale dietro i vetri termici che sembrano congelarsi dal lato esterno, e passar la voce al versante interno: "Il gelo è qui!"
Ma io, che pur me ne accorgo, mi dibatto tra le ali di pipistrello dei miei disordinati, caotici pensieri, e non riesco a risolvermi a dar inizio a una qualsiasi delle cose lasciate a metà.


martedì 23 settembre 2014

equilibrismi


facciamo finta.
Facciamo finta che tu abbia un occhio blu e uno scuro.
E che non appena arrivi in un posto, la gente dopo un attimo si accorge del tuo...difetto? problema? stato?
E' un fatto: non si può negare. Quando eri giovane, la cosa ti divertiva anche un po', a volte. Oppure ti annoiava, ma si sa com'è, da giovani: un sospirone, e tutto passa.
Ora no, ora basta. Sei stufo.
Basta osservarti, basta fissarti, basta dire: "Ma... sbaglio o hai gli occhi di colore diverso? Che strano! Come mai?" Cosa si aspetta la gente? che ti diverta a vedere le loro sciocche facce meravigliate? i loro belati di stupore? le loro battute rivelatrici di un'attività cerebrale prossima allo zero?


Così, l'altro giorno, d'un tratto ti si è svegliata dentro una tigre.
E hai reagito: con tutta la rabbia, e la ferocia, accumulate nel tempo.
Ti sei alzato in piedi, e hai ruggito la tua esasperazione violenta e disperata.
Poi, senza porgere affatto orecchio alle giusticazioni smielate di chi voleva far accettare l'inaccettabile, sei andato via (per la prima volta, senza dispiacerti del dispiacere altrui).


mercoledì 10 settembre 2014

Ricordi attaccati alle pinze

Cos'è un padre, per una bambina?
Anzi: cos'era un padre di ieri, per una bambina di ieri?
Un padre che non c'era quasi mai, lontano anche quando stava a casa, distratto e intento in cose strane, come riparare oggetti, usare strumenti duri, pericolosi e pesanti, anche un po' sporchi, forse: comunque inavvicinabili : cacciaviti, pinze, chiodi, chiavi inglesi. Ero affascinata dalle chiavi inglesi: nome esotico per un oggetto strano, con i due becchi di Ara alle estremità, eppure così magico nella funzionalità precisa. Papà rovistava, provava, sceglieva, e clic, il dado si apriva. Dado: non quello per giocare, ma un anello grossolano e spigoloso, invece. Papà teneva tutto in apposite scatoline. Mentre lavorava, mi mettevo a guardarne il contenuto: c'erano dei chiodini blu elettrico, i miei preferiti. Poi quelli ordinari, poi dei veri reperti, lunghetti, storti e un po' rugginosi. Poi le tenaglie, sinonimo di prepotenza. Le pinze da usare di consueto, nerastre e dure, e la graziosa pinza a becco, con i manici di gomma colorata, il becco di cicogna in acciaio lucente. Poi c'era il martello con le code ricurve, e il manico di colore indefinito. Quindi, i cacciaviti. Lunghi, corti e così così. Ma anche i fiabeschi cacciaviti a stella, e i magici cercafase, dal manico trasparente su cui brillava, d'un tratto! una lucina.
Papà aveva le mani piuttosto quadrate, con le dita corte ma forti e precise come quelle degli orologiai; ed era bravissimo a smontare e rimontare i meccanismi.
Quando mi capita di vedere che qualcuno non riesce a trovare i giusti incastri, mi accorgo di vederli con gli occhi delle mani. Ci riesco quasi subito, e penso a papà. 


sabato 16 agosto 2014

il mondo delle piante: piccola allegoria della vita

C'è di tutto, anzi, c'è tutto. Tutto il campionario.
1-c'è chi si nasconde
2- e chi si mette in mostra
3- chi è sempre pungente e duro
4- chi è tenero e delicato
5-chi sa convivere con tutti facilmente
6-chi maltratta colui che lo ospita

7-le gentili sorelle
8- le arpie prepotenti
9-i begli amici velenosi
9-di tutte le specie...
10-le bellezze intatte
11-le ex-belle, un po' appassite
12-la vecchiaia (la morte)
13-la Vita





giovedì 14 agosto 2014

giovedì 7 agosto 2014

Die Reise (des Sohnes)

E' normale, è logico, è tranquillo. Vedi come lo dico bene? Un figlio, grande, parte: va via. 
[L'ho fatto anch'io, mi sono sposata, trac, da un giorno all'altro via per sempre]

Infatti non protesto, anzi aiuto, collaboro. Sono serena, vedi? non faccio una piega.
E se poi c'è una richiesta di aiuto, di qualunque tipo, intervengo, pronta, precisa, solerte.
[Nemmeno la richiesta, facevo io, bisognava leggermi nella testa, a distanza]

Allora perchè, adesso che è tornato, mi sento questo nodo nello stomaco che si vuole sciogliere e non ci riesce; perchè lo guardo di nascosto, come per rubarne l'immagine.
[Come farò, come, quando andrà via sul serio?]
[Come ha fatto, mia madre, a sopravvivere al distacco?]


mercoledì 16 luglio 2014

FANY - BLOG: Liberi di volare

FANY - BLOG: Liberi di volare: Abbiamo solo 24 ore, aiutaci a far arrivare ovunque questa campagna per impedire che ogni anno oltre 50mila uccelli migratori siano im...

mercoledì 9 luglio 2014

P come Felicità, F come Paura

Ci vuole un bel respiro, per essere felici. Ma poi, basta? C'è sempre quel groppo lì, in gola, che stringe... manca l'aria.
Le cose portate a compimento: dopo lungo, sofferto tergiversare, dopo attese logoranti e pianti che squassavano il petto. E disperazione fonda, e impossibilità di chiedere, di ricevere aiuto.
Un clic, simile a quello della lavatrice. M'è parso d sentirlo CLIC.
E come quando il solitario, infine riesce, e le carte vanno ciascuna sul suo mazzetto,
ecco gli eventi, uno via l'altro a succedersi lesti lesti, senza far passare giorni.
E tu lì, guardi il primo, e il secondo, già al terzo sei sconcertata, al quarto ti sgomenti al quinto ti senti fuori di testa....
Devi essere felice. Lo sei, ma ti senti come anestetizzata. Non senti nulla: nessun dolore, nessuna gioia.
Però la bocca ha gli angoli all'insù, e il viso ha un'espressione radiosa.
E' questo, essere felici?
Star sospesi, senza sapere, senza capire, portati dal vento in una direzione che ti piace da morire... ma portata, trasportata...
Brividi di paura.
E' vero?(sì)
Potrebbe finire? (mah...)
Potrebbe cambiare direzione? (non ci voglio pensare...)
Non penso, vivo sospesa con gli angoli della bocca all'insù


domenica 6 luglio 2014

Sotto il noce

Ho trascorso una mattina sotto quest'albero di noce... guardando qui e là, osservando le persone, congetturando sulle loro vite dai comportamenti casuali.
Per certi versi è stato faticoso
Mi son come tirata fuori dalla vita, e messa nel luogo dell'osservatore esterno
Guardavo, consideravo, confrontavo riflettevo
Divertente, anche, ma faticoso
Lasciar scivolare il tempo a volute intorno a me, la vita mi lambiva e io ferma lì, sotto l'albero di noce
Un venticello leggero faceva stormire un po' le foglie, chiacchiericcio di bambini, acqua che fluisce
                                     
                                      πάντα ρει

martedì 1 luglio 2014

con i rondoni


Stamattina ce n'erano a decine (forse di più...) volavano, raggiungevano un'alta quota per poi lanciarsi d'un colpo giù. purtroppo la fotocamera era scarica (e figuriamoci, così mi son dovuta arrangiare col cell) . Quindi, lo dico subito, si vedono solo quelli vicini. Purtroppo.
Però secondo me erano un centinaio, altissimi e poi vicini, vicinissimi.
Incredibile.

domenica 29 giugno 2014

on the road

Ebbene, stamattina presto sono andata di nuovo a camminare: ed erano 2 mesi, che non lo facevo più, per via di quella storia antipatica della cuffia (la cuffia dei rotatori, chissà se qualcuno se lo ricorda).
Insomma, mi sentivo incerta e malsicura, avevo paura di perdere l'equilibrio... non osavo.
Ma adesso, che sto meglio da una settimana circa,mi son lanciata: ho preso il coraggio a due mani e sono andata. Ci ho messo un'ora, per il solito percorso (circa 4 Km) invece dei 45 minuti abituali; ma son pure fuori allenamento...Intanto, a sorpresa, per strada ho trovato le more °_° decisamente non si capisce più in che stagione siamo. Sicuramente erano aspre, regolarmente dovevano maturare al solleone di luglio- agosto... qui invece non abbiamo avuto neanche un solicello di giugno.
Però vederle è stato bello :-)

mercoledì 18 giugno 2014

l'andatura incerta

Questo solo sapevo: un altro passo poteva essere l'ultimo. 
Ed avevo quell'andatura incerta che chiamano esperienza.
                 Emily Dickinson

mercoledì 11 giugno 2014

Asphelo Blog: C’era una volta

Asphelo Blog: C’era una volta: Daumier - Third Class C’era una volta il treno con tre classi, poi una classe è stata soppressa, e sono rimaste solo la prima e la sec...

martedì 27 maggio 2014

Lì: proprio lì

Mai avuto un dolore? un dolore vero dico. Un dente che duole, la schiena, un osso.
Qualcosa che faccia ricordare che siamo degli oggetti animati da presunzione. Ci sentiamo dei, immortali e onnipotenti.
Ci scopriamo pezzi di scarto di qualità scadentissima. E niente ricambi.
Al più "Ci mettiamo una pezza".
Così, finchè si può, si resiste (si ignora, e poi sante compresse di analgesici...) finchè si può
Un bel giorno, ci troviamo davanti allo specchio con una faccia contratta e grigia, il ritratto della sofferenza.
Un medico, presto, un medico.
Un medico? o un mago?
Ci vorrebbe un punto di ripristino, ecco tutto.
Così, tra medicine, terapie, sale d'attesa, si va avanti, si lavora come meglio si può, si manca solo quando si sta per stramazzare, ci si accorge che nuovi non si sarà mai. E intanto... il dolore è lì.
Lì: a ricordare
l'età
la malattia
la fragilità
l'effimera durata dell'individuo
il batter d'ali del tempo...
ed è già il turno di qualcun altro


mercoledì 21 maggio 2014

non sempre mi ricordo...

Mi capita sempre più spesso, di pensare: "Ma domenica vado a trovare mamma? vediamo un po', non so se posso..." e poi...



No. Non c'è più. Posso andare quando voglio al cimitero. Pulirò la pietra lavica grigia, pulirò la foto che ha fatto per l'ultima carta d'identità, con i capelli ben sistemati, la collana intonata all'abito.

 Il vuoto mi circonda con il suo non-abbraccio (ci doveva essere una voce, almeno, che almeno scandisse il mio nome: una volta ancora)

domenica 11 maggio 2014

senza smorfie

 Mia madre diceva che non le piaceva che si facessero tante smorfie, e intendeva smancerie, sdolcinature e simili
Così noi siamo state poco abituate a bacetti e carezze, e non abbiamo mai saputo esprimere l'affetto.
Però da piccola sentivo di voler portare dei fiori alla mia mamma; vedevo i papaveri, lungo la strada per andare a scuola, mi sembravano così belli, nelle loro vesti di velo, come ballerine danzanti, li coglievo per lei, anche se poi all'arrivo taluni avevano perso i petali.
Così, adesso che non c'è più, ed è la prima festa senza di te mamma, ti porto un papavero
Buona festa della mamma, mammina mia.

lunedì 28 aprile 2014

pan come panico

 Mai capitata questa bella faccina triste?
...un blues, di nome e di fatto

No: di più... la parola esatta è    NIGHTMARE

Cioè ieri sera, io tutta contenta, tranquilla, divertita dai giochi di parole, dagli hashtag di Gramsci,  d'arte, letteratura, mi sono accorta... no: ho avuto la sensazione che qualcosa non andasse.
Provo a cercare a sinistra in basso la schermata grande dei programmi (tipo touch) Niente :-O
Provo a destra, cerco di riavviare... Niente :-OOO
Non ve la faccio lunga.
Dopo un po' di tentativi più o meno maldestri :-(
mi appare questo coso qui sopra
                                                           P-A-N-I-C-O

Chiamo mio marito che è l'helper in tutte le situazioni ^_^
Mi dà un paio di suggerimenti, poi mi fa notare che è ormai mezzanotte.
Ergo: tutto rimandato a domani.
Stamattina tutti al lavoro, al ritorno accendo ma non guardo lo schermo °_° per scaramanzia, anzi me ne vado altrove a sfaccendare.
Quando torna my husband ♥♥♥ mi avvicino al pc  e che vedo? la schermata iridata di window8
un arcobaleno che ho sempre detestato, ma che d'un tratto mi sembrava la porta del paradiso.
Insomma, a forza di tentare con F8 e di lasciarlo lì a rimasticare, ce l'ha fatta
E il bello è che internet parlava di questa schermata come di un problema raro (sono fortunata!) e praticamente di difficilissima soluzione...
Nessuno mi dica brava ^_^  fortunata, invece sì, mi ci sento
E al momento sono al 7° cielo



sabato 12 aprile 2014

uno zombie del sabato


Come vi sentivate voi, oggi?
io esattamente come la signora del disegno qui sopra... e di caffè, uno solo, al mattino.
Chè troppi, sostengono i medici, fanno molto male. In realtà pare che 4 sia il numero limite: ebbene, un altro dopo pranzo, sempre; uno al pomeriggio quasi sempre; e poi... chissà, mai dire mai, può capitare di volerne uno in serata.
A me non fa star sveglia, dormo sempre come un ghiro!



mercoledì 2 aprile 2014

E non lo sanno

Un battito d'ali deve fare questo effetto... credo
Ho cambiato auto.
Non l'ho detto in giro.
Così, vedo passare persone che conosco e che non si soffermano a osservare la sagoma della mia macchina. Non sanno, che in quest'altra, ci sono io.
E' fortissimo.
Vorrei che non lo sapessero per sempre.
Vorrei camminare così, come sotto un mantello magico che mi nascondesse alla vista di tutti, e andare liberamente per le strade, sicura della noncuranza degli altri.
Sì: perchè attenzione non vuol dire sollecitudine: vuol dire invece una cascata di pettegolezzi e critiche ai danni del malcapitato passante.
Mi sono sentita così libera, così libera...
Da quanto non mi sentivo cos'?
Libera come l'aria.



domenica 16 marzo 2014

Or...io...ne

Orione.
Ci sono affezionata, a questa simpatica costellazione.
Riferimenti storici, leggende, fantasie, ipotesi, sogni.
Non è fantastica questa cosa? penso:"Orione..." e immagino gli astronomi del passato, immagino, immagino...
quindi, eccola qui. Sul mio blog, in modo da potermela rimirare quando mi va.

lunedì 3 marzo 2014

Walking with sneakers


Bene, ho ripreso a camminare. E non mi lascio scoraggiare dal freddo... anzi, ho escogitato un sistema per imbrogliarmi quando penso:"Sono troppo stanca, oggi!". Anzichè uscire subito dopo aver rassettato in cucina, aspetto le 16,30. Così, posso sedermi, recuperare un po' vagolando in internet ... quindi  prepararmi e andare. Naturalmente adesso mi sento distrutta, visto che è stata una mattina alquanto attiva, iniziata alle ore 5,30 con la cagnolina... ma non importa: vuol dire che brucerò più grassi, e soprattutto che gli osteoblasti si saranno messi a ballare la quadriglia!

sabato 22 febbraio 2014

Stasera... treccia

Non ci voglio pensare... a tutte le cattiverie gratuite, a tutte le parole grondanti ipocrisia, e a quelle imbevute di rancore...
Stasera, un dolce che mi ricorda anni giovani, lievi e lieti
la treccia della nonna (mai nome fu più adatto: la mia nonna aveva una magnifica treccia; da ragazza i suoi capelli erano corvini e ondulati, da anziana ha continuato a portare la sua ricca treccia argentata, ben sistemata in forma di crocchia).
Il dolce è stato molto gradito... penso che lo rifarò presto ^_^


mercoledì 19 febbraio 2014

un siluro


Ecco, ho inserito prima l'immagine del pesce siluro, anche perchè adesso va abbastanza di moda.
Però, quando penso o parlo di un siluro, io che sono figlia di militare, di uomo di mare, non posso non pensare a quest'altro siluro.

La cosa funziona così:
c'è chi fa, chi facendo magari sbaglia, ma almeno prova
e chi ama fossilizzarsi nel proprio sacello.
Non fa, non cambia, non immagina.
Vegeta (se pure) cristallizzato come una larva nel bozzolo.
Ma nemmeno: perchè nessuna speranza di cambiamento, c'è, nessun anelito di vita.
L'immobilismo e la critica distruttiva a chi vorrebbe migliorare.
Così, stamattina, cogliendo l'occasione della mia assenza, è partito un bel siluro. Dentro c'era tutto:
disprezzo, denigrazione, giudizi temerari.

Sono ...(arrabbiata? delusa? disgustata?... magari già potevo immaginarlo...)
Voglio andarmene via.
(Lo so che potrò spiegare, rispondere, in altro momento, in altra sede. Lo farò, certo.)
Ma sono disgustata. E voglio andarmene.

domenica 16 febbraio 2014

venerdì 14 febbraio 2014

Il mio San Vale

Adesso vi racconto il mio San Vale.
Naturalmente potreste pensare che sto sempre a cucinare... niente di più falso!
Magari faccende domestiche, quello sì, e poi cruciverba, rebus, e internet a gogò

Però oggi san Vale, io reduce da una bronchite con i fiocchi, figlio n. 2 con l'asma e l'influenza, marito acciaccato in modo analogo...
voi che avreste fatto?
Torta al cioccolato  farcita con marmellata di amarene (una delizia...), cosparsa di zucchero a velo e decorata... no, non con il solito cuore.
con un nodo d'amore.


mercoledì 12 febbraio 2014

TUTTOPROF.: La Costituzione Italiana commentata

TUTTOPROF.: La Costituzione Italiana commentata: La Costituzione Italiana commentata, una risorsa molto ben fatta che affronta tutti i 139 articoli oltre alle 18 disposizioni transitorie ...

venerdì 7 febbraio 2014

l'idea della velocità



l'idea della velocità

che ne dite di questa idea? diciamo che è dovuta a un fatto imprevisto... quell'auto non doveva passare, ecco.
Ma poi, osservando bene l'immagine, che mi pareva irrimediabilmente rovinata, mi è venuta un'idea!
Non è per caso la rappresentazione della velocità?


martedì 28 gennaio 2014

talvolta, una sera a casa


Non sempre preparo un dolce.
Non sempre ho tempo, non sempre me la sento.
La bilancia, e poi tutto l'arruffio, si sporca la roba uff
Però qualche volta si accende un led e inizia a lampeggiare e dice: Quasi quasi...quasi quasi...
Così ho fatto la crostata di amarene, con un uovo un quarto di farina e poche altre cosette, tipo 1/2 fialetta di fior d'arancio.
La crostata non mi tradisce.  Subito la pasta frolla prende quel velo serico, la giusta compattezza, scivola sotto il mattarello.
Poi la marmellata; niente di costoso, per carità... ma con belle ciliegie intere.
Un velo di burro sulla teglia, striscioline come coriandoli, con la pasta avanzata (poca) ho fatto un po' di cuoricini...
Subito si è sparso un buon odore caldo per la casa.
Anche le persone un po' pensierose e assorte (quasi arcigne) venivano a farsi un giretto in cucina.
Ed era davvero buona!
ma prima di tagliarla °_° le ho fatto una foto

martedì 21 gennaio 2014

mille violini...(piove)

 
E quanto piove!
talmente tanto, che in certi tratti avevo davanti a me un lago...o un grande fiume, ecco.
E altro che Twingo, ci sarebbe voluto l'hydroflot, per stare tranquilli
Comunque sono arrivata a destinazione e poi rientrata a casa!
Davvero, alle volte ci sarebbe da scommettere contro, per avere qualche probabilità maggiore di vincita.
Vabbè. Come ho detto ai miei alunni  oggi, pare che piova in tutta l'Italia: non resta che emigrare, per trovare il sole.