giovedì 12 maggio 2016

occhi neri

_Da adesso dovrò farne a meno. Per sempre._  per un attimo, gli apparvero quegli occhi nerissimi, fiammeggianti._Per sempre._
Si trovò a vagare con lo sguardo tutt'intorno, come a cercare una via d'uscita.
Mai più, non l'avrebbe mai  più vista. Mai più si sarebbe arrabbiato con lei, mai più l'avrebbe evitata per farle dispetto. Mai più le avrebbe detto cose gentili per stupirla. Mai più.
Comunque non importava adesso: si sarebbe portato con sè quell'amputazione per sempre (non vederla, non sentire il suono della sua voce). Adesso c'era il lavoro; e problemi e fastidi .
L'immagine di lei andava a sbiadire pian piano, si dissolveva nelle preoccupazioni affollate nell'attimo presente. (Non sparire, resta qui, che ti veda, almeno nei sogni, una volta ancora).
Adesso c'era il tedio quotidiano, le noiose incombenze, i lievi palliativi, i doveri, gli impegni, la noia... la noia.

Ma non ce l'avrebbe fatta a sopportare lo sfascio del suo progetto di vita. A lasciare tutto: ad affrontare lo stacco, le sordide questioni economiche, le rabbiose querimonie dei figli "Tu...tu...tu...". Meglio così.
Meglio rinunciare a lei, allo strappo nel cuore al solo vederla, alla ferita che lasciavano i suoi occhi .
Già solo il sapere che in un punto del mondo esisteva lei, esisteva quel fascio luminoso di occhi neri, quei capelli lucidissimi riccioluti duri e forti (come lei), già era un sollievo; come lo era il raccogliersi la sera a sognarla: a occhi chiusi, a occhi aperti, comunque.
 Oci ciornie...

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